FRACISCIO di don Remo Bracchi
In dialetto è Fracisc. In una pergamena del 1217 è detto Fragicio. Il Chiaverini, nell’opera “Breve narratione delle Prerogative spirituali di valle a Campodolcino” ( Milano 1663 ), afferma che ” dal freddo (in dialetto fréc) ordisce il nome” mentre per il Sertoli Salis “è dal lombardo fracia, che significa sostegno che innalza le acque di un fiume” per deviarne canali di irrigazione o dal “ticinese fracia, cioè riparo di rami intrecciati, terrapieno o sassi contro il torrente”. In val del Garza, nel bresciano “frata” significa bosco con contorno di castagneto.
Altre località lombarde appaiono foneticamente vicine alla nostra, quali Fracce, frazione di Cittiglio (Varese). Fracchia di Spino d’Adda (Cremona) che in dialetto è Fraccia e già nel 1261 Fracta. Ancora Fracchia Rossa o Fraccia Rossa presso Tronconero di Voghera, Fracc sulle alpi di pasturo (Brescia).
Tutti provengono da “fracta” cioè siepe o riparo, con varie specializzazioni semantiche locali, delle quali si sono riportati sopra alcuni esempi. Nel nostro caso specifico, Fraciscio deriva da una formazione suffissata tardo latina: fracticeus, come osserva l’Olivieri. Nella Rezia c’è Fratitsch nel 1831 e a Poschiavo Fritisch.