LAGHI AZZURRI

Il lago Bergseeli e i laghi Azzurri

Foto e articolo di Enrico Minotti

L’alta valle Spluga offre una miriade di scelte sportive ed escursionistiche, ma non solo. Il “fine” viandante non potrà infatti esimersi dall’apprezzare anche il valore geografico e culturale del Passo dello Spluga. Basti sapere che il “Cunus Aureus”(denominazione latina dell’epoca romana dovuta alla possibile presenza ed estrazione di minerale aurifero) o Splügenpass, situato sul confine italo-svizzero, collega la Lombardia con la valle del Reno superiore (Rheinwald).  Divide naturalmente le Alpi  Lepontine dalle Alpi Retiche e secondo la classificazione SOIUSA, le alpi occidentali dalle alpi orientali. Il valico, già da alcuni definito “passo sublime”, era conosciuto fin dall’antichità in quanto offriva, oltre alla naturale bellezza, agevole transito a merci, animali, persone e non ultimo, eserciti invasori. Proprio dal “passo sublime” ha inizio l’itinerario in proposta, che prevede di lasciare l’auto nel parcheggio nei pressi degli edifici doganali. Risaliamo per prati il versante orientale e già in territorio Svizzero, incontriamo il sentiero e una palina indicatrice. Non ci rimane che seguire l’evidente percorso, indirizzati anche dai tipici segnavia svizzeri (bianco,rosso,bianco), che con una serie di agevoli tornanti ci conduce al pianoro ove occhieggia, azzurro e bellissimo, il lago Bergseeli (m.2309). Qui la vista è già strepitosa, ammiriamo a ovest, nelle Lepontine, il pizzo Tambò, a nord sotto di noi la strada che con un incredibile serie di tornanti scende verso Splugen e in lontananza lo Schollenhorn, l’Alperschallihorn, lo Steilerhorn e più a destra i Corni Neri che si uniscono alla cresta del pizzo Suretta a est. Aggirato sulla sponda destra il lago, ci dirigiamo a sud-est ove ci attende un’impegnativa salita su pietraie a volte instabili e scivolose. Con la massima cautela seguendo i segnavia, per fortuna numerosi, giungiamo al bordo della rocciosa conca del lago Azzurro. Ignorati i segnavia che a sinistra conducono al bivacco del Suretta, seguiamo sulla destra la direzione indicata su un masso, ormai in territorio italiano. Eccoci in breve al primo e più grande dei due laghi (m.2445) che aggiriamo sul lato occidentale. Rapiti da un ambiente solitario, rude e maestoso, immersi nel silenzio e nella contemplazione raggiungiamo senza fretta il secondo laghetto, più piccolo ma non meno piacevole. Appena più a sud, un magnifico affaccio sul lago artificiale di Monte Spluga e la possibilità di scendere, tramite il sentiero C15 direttamente all’omonimo villaggio, previa l’accortezza di organizzarsi con due auto, una in paese e l’altra al passo. Diversamente, il rientro avverrà sul medesimo percorso di salita.

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