L’estate del 2022 si è distinta per l’anomalo gran calore riscontrato anche alle più alte quote. Oltre ai gravi problemi conseguenti, ha messo in difficoltà anche i più perseveranti escursionisti. Io stesso, per evitare il solleone, mi sono ridotto ad andare in montagna di notte. Non è male, perché cosi posso vedere e fotografare l’alba, lo spettacolo più bello e rigenerante che offre la natura. Alle 4:30 lasciata l’auto a Starleggia, inizio a camminare e forte della luce fornita dalla “frontale” trovo il ripido sentiero che, in direzione ovest, conduce rapidamente alla conca di Starleggia. Lasciando a sinistra le case di San Sisto, il sentiero, per fortuna ben tracciato, piega decisamente a nord, e superata l’alpe Toiana raggiungo l’altopiano del Pian dei Cavalli. Sono le 5:30 in perfetto orario per fotografare l’aurora che sorgerà alle 6:30 circa. Ora il sentiero è meno marcato e nel buio, spesso si confonde con piste di animali o canalini scavati dal disgelo e dalle piogge. Conosco il territorio come le mie tasche e per evitare qualsiasi problema, decido di rimanere nel fondovalle, in direzione ovest, costeggiando la Valle dei Buoi e aggirando il versante nord dell’ormai distinguibile monte Tignoso. L’atmosfera è surreale, il silenzio totale è rotto soltanto dal ritmico scalpiccio dei miei passi. Dietro di me, a levante la luce si fa largo fra le nubi che sovrastano i neri profili delle Retiche. Accelero, perché non voglio perdermi nulla dello spettacolo che si prospetta. Un ultimo sforzo, ed eccomi sulla sponda orientale del lago Bianco, in tempo per vedere il cielo e le nubi colorarsi dapprima di un tenue rosa per poi passare all’arancione e al rosso. Il sole ancora non si vede, aggiro il lago per posizionarmi al meglio e immortalare l’entrata in scena dell’astro nascente. Pochi secondi ed eccolo! E’ l’alba.