Ero in vetta al pizzo Spadolazzo quando, con piacevole stupore, ho visto per la prima volta scintillare in lontananza le sue acque. Sino a quel momento non sapevo della sua esistenza ne il suo nome. Sebbene lontano, seducente come una gemma preziosa incastonata nella roccia irradiava mistero e bellezza in ugual misura.
Ne sono rimasto affascinato. Intuite le potenzialità estetiche e fotografiche del luogo, mi sono ripromesso di andarci per provare ad immortalare con dovizia tanto splendore.
Il lago Ghiacciato si trova a 2508 m. a Sud-Est del passo di Suretta e per poche decine di metri in territorio svizzero (val Ursaregls, tributaria della più conosciuta val Niemet). Raggiunto il lago di Montespluga, lasciamo la S.S. 36 del lago del lago di Como e dello Spluga prendendo a destra prima del viadotto la carrareccia, ben visibile, un centinaio di metri dopo località Suretta. Parcheggiata l’auto, seguiamo lo sterrato in direzione Nord-Ovest e appena superato un ponticello inizia il sentiero che conduce al passo di Suretta. Presente palina indicatrice. Alzando lo sguardo in direzione Nord-Est è già ben visibile la bocchetta e il risalto roccioso con tanto di cascata che dovremo superare. L’itinerario segue inizialmente il torrente fra cespugli di Rododendri e magri pascoli che gradualmente lasciano spazio alla nuda roccia.
E’ ben tracciato e comunque supportato dai classici segnavia bianco-rossi. In meno di due ore percorriamo i 682 metri di dislivello che si separano dal passo di Suretta, caratterizzato da un aspetto aspro ma incontaminato, selvaggio ma solitario, tuttavia notevolmente ingentilito dalla magnifico contesto alpino, esteticamente affascinante, che ci circonda.
Già in territorio svizzero, dopo poche decine di metri in leggera discesa e aggirato uno sperone, ecco aprirsi davanti a noi la rude ma splendida conca dove, sotto il sole, rifulgono azzurre le acque del lago Ghiacciato. L’impegno dell’escursione è ampiamente ripagato dall’incanto del luogo. Rapidamente rinfrancato da tanta serena bellezza non resta che dedicarsi alla parte più piacevole, almeno per me. Contemplazione e fotografia. Di fronte a Sud il pizzo Spadolazzo e il passo del lago Nero, a occidente la vista ci è preclusa dalla mole della Punta Levis. Alle nostre spalle (Nord) il pizzo Por, il pizzo Ursaregls e il pizzo Suretta, aguzzando la vista il caratteristico motto ove sorge il bivacco Suretta. A Est si indovina la val Niemet e spiccano le belle piramidi del pizzo Palù e pizzo Emet.
Sebbene da vicino risulti più esteso di quanto mi aspettassi, decido di fare il giro del lago, venendo cosi a trovarmi nei pressi del Passo del Lago Nero. Anche qui la vista è godibilissima su tutta l’alta valle Spluga e le alpi Lepontine. Per il rientro, onde evitare la noia di tornare sui miei passi, scelgo di scendere al lago Nero, 250 metri sotto l’omonimo passo. Raccomando in questo tratto la massima cautela, in quanto il sentiero è decisamente ripido, e a causa delle slavine invernali poco visibile con un fondo spesso infido. Raggiunto il lago Nero, nei pressi di un muretto di contenimento, troviamo il facile sentiero che ci riporta all’auto. Enrico Minotti.
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