La storia della Grotta di Lourdes di Fraciscio
Una certa Anna di Fraciscio prestava servizio presso una famiglia ragguardevole di Sondrio, una famiglia irreprensibile in tutto, anche nella frequenza alla messa domenicale, salvo che non si accostava ai sacramenti della confessione e della comunione nemmeno a Pasqua. In questa famiglia c’era una figlia, Ida, la quale divenne amicissima della nostra Anna, la quale diceva in cuor suo: Almeno quando non ci saranno più i genitori, io la tirerò ai sacramenti. Ma si sbagliava di grosso. rimasta sola, la Ida non si lasciò indurre alla confessione e alla comunione. Non c’erano prediche o missioni che tenessero. Arriviamo così al principio dell’anno 1934. L’Anna spinta da disperata speranza, va in chiesa a Sondrio e così prega tra sé: Se sapessi cosa fare per ottenere questa grazia! Subito sentì come un colpo nella fronte, e dentro le si formarono queste parole (in dialetto): Mett ‘na Maduna al Crott de la Spelüg(h)a. ( Metti una Madonna al Crotto della Spelüg(h)a )-. c(h)e matèda” disse l’Anna sempre tra sé. Cioè che pazzia!”.
Infatti il Crott serviva per riparo a pecore e capre in momenti di intemperie, al massimo vi andavano i ragazzi il primo di marzo a chiamare l’erba. Ma tutto il giorno le rimase nella testa come un chiodo la stessa frase ” Mett ‘na Maduna
…”. Tanto che a sera l’Anna disse, ancora tra sé: Io metterò una Madonna se la Ida quest’anno fa Pasqua.
E così avvenne. Durante la Settimana Santa andarono al Santuario di Tirano. La Ida si confessò e si accostò alla comunione insieme all’Anna. La felicità dell’Anna fu piena, fin quando le venne in mente: e la Madonna al Crott de la Spelüg(h)a? Come farò a far accettare l’idea al prete? Non c’è traccia di sentiero per arrivarci! A buon conto aspettò l’estate, quando l’Anna veniva a Fraciscio per tenervi una pensioncina. Un giorno le si presentarono dei signori villeggianti a proporle di partecipare alle spese per allestire un “belvedere” che guardasse giù Campodolcino e il viale di accesso. Questo “belvedere” veniva a trovarsi vicinissimo al Crott. L’Anna si vide salva. Propose di prolungare il viale fino al Crott e di installarvi una statua della Madonna, tutto a spese sue. La proposta fu accettata, non senza Meraviglia.
E fu così che il Crott divenne Grotta che fu inaugurata l’anno seguente da S.E. Mons. Omaso Trussoni Arcivescovo di Cosenza. L’Anna non racconto a nessuno la cosa. La Ida morì senza saperlo, eppure tante volte avevano percorso insieme quel viale. Ma l’Anna temeva di rivelare (o sprecare rivelandolo) un sgretolo tenne per trent’anni, e chi scriva riuscì con uno stratagemma a cavarglielo di bocca e in seguito a farglielo scrivere. Il manoscritto si trova nel Archivio parrocchiale di Sondrio. Ma tale è la forza del segreto che, anche rivelato, lascia sopravvivere la vecchia opinione, che cioè alla Grotta di Lourdes di Fraciscio abbiano pensato “frazionisti e villeggianti” . Il che è vero, ma non del tutto.
Don Abramo Levi